“LA DONNA CHE LEGGEVA TROPPO” DI BAHIYYIH NAKHJAVANI

Scheda tecnica
TitoloLa donna che leggeva troppo
Autore: Bahiyyih Nakhjavani
Genere: Letteratura araba
Editore: BUR Rizzoli
Pagine: 412
Anno pubblicazione: 2007

“L’esistenza di una donna irriducibile era teologicamente inconcepibile, in base alle leggi della giurisprudenza religiosa. Se una donna era in grado di influenzare altre persone, ciò implicava che possedesse una mente propria; denunciarla perché conservava le proprie opinioni, significava riconoscere il suo diritto di pensare. Ma come poteva essere, se una donna non faceva altro che riflettere il pensiero altrui? Alcuni dottori di legge, disse, negavano persino che le donne avessero un cervello.”

Questo estratto di La donna che leggeva troppo riflette l’anima che muove questo romanzo, la sua essenza. Perché, La donna che leggeva troppo, parla di donne alle donne, è una testimonianza della vita al femminile nella Persia del XIX secolo, costruita attraverso la storia della poetessa di Qazvin.

TRAMA LA DONNA CHE LEGGEVA TROPPO

Se si legge il retro della copertina, si pensa che Tahirih Qurratu’l-Ayn (il nome vero della poetessa) sia la protagonista esclusiva di questo libro, una sorta di testimonianza romanzata della sua vita. Posso dire che è così in parte, perché questo romanzo è un inno alle menti femminili, al diritto delle donne di pensare e di vivere da protagoniste e da non ombre.

La donna che leggeva troppo è suddiviso al suo interno in quattro libri: il libro della madre, il libro della moglie, il libro della sorella e il libro della figlia. Quando si inizia a leggere il romanzo ci si aspetta di venire subito trasportati nell’intimità della vita della poetessa. In realtà però l’autrice intesse una trama complessa e arguta, raccontando dapprima l’influenza che questa ha avuto sulle altre protagoniste del romanzo, come la madre e la sorella dello Shah di Persia, la moglie e le figlie del primo notabile e persino la moglie dell’ambasciatore britannico dell’epoca. Quel che conta è ciò che la poetessa ha lasciato in eredità alle altre donne grazie ai suoi insegnamenti. Perché insegna loro a leggere e a scrivere, ad avere la possibilità di confrontarsi da sole con le fonti scritte, incluso il Corano, e di ragionare in maniera indipendente.

“La moglie dell’ambasciatore posò lo sguardo da uno all’altro, piena di ansia. Che cosa significava <intelligente>?, chiese nel modo più stupido possibile.”

La poetessa regala loro la libertà sfruttando l’intelligenza.

RECENSIONE

La donna che leggeva troppo non può essere sicuramente annoverato come una lettura leggera, ma credo fermamente che ogni donna, e non, debba leggerlo. Oggigiorno diamo per scontate alcune libertà per cui altre donne hanno lottato in passato, donando la loro vita e per le quali in molti paesi del mondo ancora si combatte.

Un’altra sua peculiarità risiede nel fatto l’autrice abbia scelto volutamente di non usare mai nessun nome proprio di persona. Ogni personaggio viene chiamato in base al proprio ruolo familiare o sociale: ecco perché abbiamo la madre dello Shah, la sorella dello Shah, il primo notabile, il visir, la moglie del primo notabile e la poetessa di Qazvin. Bahiyyih Nakhjavani non usa mai il vero nome della donna che leggeva troppo e che per questo fu ritenuta eretica. Perché le lettere, stando agli uomini, in mano ad una donna erano eresia pura.

“A dar retta a Sua Altezza Imperiale, tutto il paese era sull’orlo della rivoluzione: donne che dispiegavano un’artiglieria di prosa incendiaria, che impugnavano libri come se fossero scudi e brandivano penne come se fossero spade. La regina insisteva che un processo ecclesiastico era l’unico modo di mettere fine a questa eresia femminile”

Una regina che per tutta la vita ha sofferto il suo essere donna e non poter prendere il potere direttamente tra le proprie mani, morendo nell’amarezza.

Ve lo consiglio assolutamente.

VOTO 5/5

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