“Ci proteggerà la neve” di Ruta Sepetys

Ci proteggerà la neve è il terzo romanzo dell’autrice Ruta Sepetys, pubblicato nel 2016, cinque anni dopo Avevano spento anche la luna di cui rappresenta una sorta di appendice. La storia narra infatti di Joana, cugina di Lina, la protagonista del primo romanzo, che era stata arrestata dopo l’invasione della Lituania da parte dei sovietici e deportata nei campi di concentramento della Siberia. Lina cita spesso il nome della cugina, più grande di lei, con cui ha un rapporto speciale. Infatti è a lei che sta scrivendo una lettera quando i soldati irrompono nella sua casa per deportare lei, la mamma e il fratellino.

In Ci proteggerà la neve Joana è in fuga  per la salvezza dopo l’invasione sovietica e ha la possibilità di imbarcarsi a Gotenhafen, l’odierna Polonia, su di una nave che trasporterà diversi rifugiati tedeschi e soldati.

Joana non sa nemmeno quale sia la colpa che la costringe alla fuga e non ha altra scelta che scappare, grazie alla “fortuna” di avere una madre di origini tedesche che le da la possibilità di rifugiarsi in Germania. Non è nemmeno una simpatizzante nazista, ma in momenti in cui la scelta è vivere o morire, non si ha molto su cui riflettere.

Intorno a lei ruotano altri personaggi come Florin, un prussiano misterioso e schivo, Emilia, una ragazzina incinta e impaurita e tanti altri. Nel caos generale Joana riesce ad imbarcarsi, affrontando però il più grande affondamento della storia navale, quello della Wilhem Gustloff.

RECENSIONE

In questo romanzo Ruta Sepetys affronta un evento storico di cui si sente poco parlare nei libri di storia, io stessa non ne ero a conoscenza, forse perché ad affondare è stata una nave tedesca in un conflitto che, per fortuna, li ha visti perdenti.

Eppure è un evento che vale la pena di conoscere, perché nella vita, come nella storia, non è tutto bianco o nero. La Wilhem Gustloff non trasportava solo militari, ma anche civili, magari civili non simpatizzanti col governo nazista, ma che ne hanno “approfittato” per salvarsi la vita dalle rappresaglie sovietiche, come nel caso dei protagonisti di questo romanzo. È giusto anche che la storia non dimentichi una tragedia navale di tale portata, costata la vita a novemila persone. Si è trattato di un massacro in mare aperto, in un mare ghiacciato, il 30 gennaio del 1945.

Ci proteggerà la neve, a differenza del romanzo precedente, ha più voci narranti. La storia si dirama frammentata seguendo i pensieri di Joana, Florin, Emilia e Alfred. Gli eventi vengono descritti seguendo i loro punti di vista, ciascuno con diversi timori, sentimenti e reazioni, ognuno con la propria personalità.

All’inizio ci si può sentire confusi, forse anche leggermente irritati per i cambiamenti così veloci di prospettiva, ma solo fino a quando non si familiarizza con i personaggi, fino a quando non si riesce a capire dentro la testa di chi si è finiti sin dalle prime righe, senza quasi badare al titolo che ne riporta il nome.

È senz’altro una storia diversa rispetto a quella di Lina, ma altrettanto coinvolgente e commovente.

Con Ci proteggerà la neve Ruta Sepetys ci riporta indietro nel tempo di più di settant’anni, ci descrive gli stenti della gente in un’epoca che non aveva niente di bello da offrire alle persona che vi erano nate, che però continuavano a combattere per la vita, aggrappati alla speranza che così come tutto era iniziato, un giorno sarebbe anche finito e che il sole sarebbe tornato a splendere sopra il cielo di tutta l’Europa.

Voto: 5/5

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