“FRANCOIS DAL PROMONTORIO” DI GIOVANNI RETROSI – RECENSIONE

Scheda tecnica
TitoloFrançois dal promontorio
Autore: Giovanni Retrosi
Genere: Romanzo storico
Editore: CTL editore
Pagine: 236
Anno pubblicazione: 2019

Avete presente quando leggete un libro dal quale non riuscite a staccarvi? Che vi tiene incollati alle pagine perché volete sapere come andrà a finire e non volete lasciar andare i personaggi? E’ proprio quello che mi è successo con il romanzo François dal promontorio di Giovanni Retrosi che ringrazio per avermi fatto scoprire la storia da lui creata, un regalo bellissimo e prezioso per me che sono amante dei romanzi storici e questo, miei cari lettori, a mio parere merita tantissimo!

TRAMA

La storia ha inizio nel 1944 in Normandia dove François vive con la zia dopo che i suoi genitori sono morti in un incidente stradale. Nel piccolo villaggio in cui vive arriva un caporale tedesco, Frederick Hosenfeld, un soldato che ha combattuto anche durante la Grande Guerra e che per sopravvivere ai fantasmi che si annidano nella sua mente fa uso di metanfetamina, sostanza che ha iniziato ad assumere proprio durante il primo grande conflitto mondiale per poter continuare ad andare avanti senza impazzire. La sua vita cambia radicalmente quando conosce casualmente il piccolo François e tra i due nasce una bella amicizia. Il bambino gli placa l’anima, facendogli conoscere una serenità mai provata prima, perché non ha mai vissuto un sentimento paragonabile alla pace che ti dona il senso di appartenenza ad un nucleo familiare, perché per lui, il bambino e sua zia diventano la sua famiglia. La storia però decide per loro e, a seguito dello sbarco in Normandia, le loro vite subiscono una svolta.

RECENSIONE

Giovanni Retrosi è stato davvero una piacevole scoperta. Come sapete, sono un’amante dei romanzi storici e penso di riuscire ormai a riconoscere quando uno è ben scritto e valido. E questo lo è, credetemi. L’autore è molto modesto, ma è riuscito a creare una storia che mi ha lasciata col fiato sospeso e mi ha anche fatta commuovere. Le sue descrizioni sono accurate e pittoresche. Mi sono sentita gelare anche io le gambe nel rigido inverno parigino e sono quasi riuscita a toccare con mano le calde lacrime che scendevano sulle guance di François. Per non parlare della cattedrale andata distrutta durante lo sbarco, mi è sembrato quasi di esserci stata e, nonostante l’estate sia la mia stagione preferita, attraverso le sue parole ho trovato della magia anche nell’autunno.

Non si può non entrare poi in empatia con i personaggi. Penso che il punto forte di François dal promontorio sia proprio il fatto che l’autore ti faccia empatizzare con i vinti. Riesce a farti commuovere e provare compassione per coloro che la storia ha, a ragione, giudicato come i cattivi. Il merito di Giovanni Retrosi però è stato quello di scindere per un momento il soldato dall’uomo e guardare al di là della divisa. Sono fermamente convinta che non tutti i tedeschi avessero voluto combattere quella guerra e che non tutti fossero cattivi, come non tutti i vincitori fossero buoni. Avete mai sentito parlare delle violenze subite in Sicilia da parte delle forze di liberazione, le così dette marocchinate? Lo sapete quanti figli non voluti sono nati e poi sono stati abbandonati a metà anni ’40? L’uomo è uomo e non è mai tutto bianco o nero. Ovviamente non parlo per la Gestapo e per le SS. Loro sapevano ciò che facevano e non si può non condannarli, sempre e comunque.

Grazie Giovanni Retrosi, hai guadagnato una fan!

Ps. Correte a leggerlo!

VOTO 5/5

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