“GLI ANSIOSI SI ADDORMENTANO CONTANDO LE APOCALISSI ZOMBIE” DI ALEC BOGDANOVIC – RECENSIONE

Scheda tecnica
Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie
Autore: Alec Bogdanovic
Genere: Narrativa
Editore: Rogas edizioni
Pagine: 124

Avete mai letto un romanzo fuori da ogni schema? Un testo che in alcuni punti vi ha quasi irritato per la trattazione di alcuni argomenti, ma che vi ha strappato lo stesso un sorriso, perché la scrittura era esilarante?  Un testo che vi ha suscitato dapprima una risata e dopo due secondi vi ha fatto pensare “Aspetta! Ehi, non è corretto parlare così di questa cosa! Ma perché sto ridendo lo stesso?”.

Ecco, è proprio quello che mi è capitato con Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie di Alec Bogdanovic. Ed è successo perché Alec ci sa fare, ecco perché.

Innanzitutto lo ringrazio per avermi inviato il suo testo; penso che da sola non lo avrei scelto e sarebbe stato un peccato perdermi un libro nato, secondo me, con l’apposito intento di provocare. Ma provocare in tutti i sensi, comprese reazioni contrastanti,  che siano di sgomento, irritazione, shock, fastidio, compassione o anche un briciolo di empatia.

La storia è raccontata in prima persona. Il protagonista soffre di disturbi di ansia sin dall’adolescenza e inizia pian piano ad assumere farmaci che gli alleviano per un po’ la sofferenza, fino a quando, cercare di risolvere un’evidente impotenza non diventa il fulcro della sua stessa esistenza e da lì, la sua vita diviene un’impennata di alti e bassi, una giostra che gira all’impazzata e dalla quale sarà difficile scendere senza schiantarsi senza pietà al suolo.

RECENSIONE

Ed è proprio questa la sensazione che mi ha provocato questo romanzo. Una giostra di paragrafi intrisi di pungente ironia in cui a volte avrei voluto dare una pacca di incoraggiamento sulla spalla del protagonista e altre volte avrei voluto tirargli qualche schiaffo educativo, come per sua la visione del rapporto con le donne.

L’autore utilizza un linguaggio spesso e volentieri scurrile, penso proprio con l’intento di infastidire. Ci è riuscito? Assolutamente no, perché penso che questo linguaggio debba essere visto in un quadro più generale e qui la storia non ne risulta scalfita in alcun modo.

L’unica cosa che ho apprezzato poco sono state le evidenti parti sessiste e quindi il valore dato alla figura femminile, vista come un “oggetto” che è servito per curare i problemi fisici del protagonista. Quindi sì, ho gongolato quando si è innamorato senza essere ricambiato! Quante di noi hanno incrociato, lungo la propria strada, quella di uomini così egoisti e incuranti dei sentimenti femminili? Per le tante che avranno pensato “Cosa ho che non va?”, “Chissà perché mi lasciata, forse ha sofferto troppo in passato”, vi dico: “Tranquille ragazze, la maggior parte delle volte non eravate voi il problema, anzi, se leggerete questo testo, penserete solo che vi siete salvate!”

Chiudendo la mia parentesi femminista, credo che la questione primaria, quella dell’ansia e dei disturbi depressivi, sia trattata molto bene, anche perché, leggendo, mi sono sentita prendere da quel vortice di dubbi, insicurezze e pensieri disordinati che si possono innescare in una mente stanca, incapace di vivere serenamente.

Si tratta purtroppo della nuova malattia del secolo di cui, sfortunatamente, si parla troppo poco e quasi sempre con una punta di imbarazzo. Assente, per fortuna, in questo testo.

Alec Bogdanovic ha uno stile che secondo me, limato di alcune ingerenze scurrili, potrebbe funzionare ancora di più, magari in un prossimo romanzo.

Non so quanti apprezzeranno quest’opera, molto provocatoria e piena di humor nero. Io devo dire che, tutto sommato, l’ho apprezzata, ma se l’autore si cimentasse con la stessa ironia in un qualcosa di più equilibrato e che urti meno la sensibilità del lettore, potrebbe ottenere ancora più consensi. Perché la stoffa ce l’ha di sicuro ed è capace di aumentare i livelli di serotonina in modo gratuito, salutare e veloce!

Stavolta dovrò fare una media per ottenere un voto: voto romanzo complessivo 2/5 – voto stile 5/5

Per cui…

Voto 3/5

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