STORIANEL_CASSETTO: MEDIOEVO INGLESE (PRIMA PUNTATA)

Ciao a tutti cari lettori,

e benvenuti al terzo appuntamento di questa rubrica #storianel_cassetto, che tanto mi appassiona.

La scorsa settimana ci siamo lasciati nel Medioevo di Federico II di Svevia e con le sue avventure in Italia e Gerusalemme. Questa settimana non ho fatto un grande salto temporale, ho voluto lasciare la mia “macchina del tempo” nel Medioevo, ma spostarmi comodamente in Inghilterra, nell’Inghilterra dipinta dal grande scrittore inglese Kent Follett. Grande sia in bravura, sia in dimensioni libresche. Perché questi due volumi che vi voglio consigliare (in due puntate) contano più di mille pagine. Ma fidatevi, voleranno!

Scheda tecnica
Titolo: I pilastri della terra
Autore: Ken Follett
Genere: Romanzo storico
Editore: Oscar Mondadori
Pagine: 1030
Anno (prima) pubblicazione: 1990

Come sempre lo scopo di questa rubrica non sarà recensire i romanzi che sto consigliando, quanto piuttosto parlarvi di un particolare pezzo di storia che mi ha colpita o di curiosità di cui si sa poco, anche se non credo che quest’ultimo sia il caso di oggi.

I pilastri della terra è stato un volume che ho comprato casualmente durante il liceo per un motivo semplice: ero piccola, non avevo molto budget a disposizione e mi sentivo ormai in difetto a chiedere così spesso libri ai miei genitori. Quel giorno quindi andai in libreria con l’intenzione di fare un acquisto che doveva essere un’occasione: comprare un libro con tante pagine così che non mi finisse subito e che quindi potesse dare un po’ di respiro alle mie costanti richieste di nuovi romanzi da leggere. Inutile dire che il mio buon proposito fallì miseramente e che il romanzo lo divorai nel giro di pochissimi giorni! E, ovviamente, così come accade a quasi tutti i romanzi che leggo, l’ho fatto leggere anche a mia madre e lei, ha fatto altrettanto! 😀

I pilastri della terra è ambientato nel XII nella cittadina di Kingsbridge. Le vicende di tutti i personaggi, descritte nel corso di alcuni decenni, che vanno dalla gioventù del protagonista, fino alla sua età più che adulta, sono scandite dalla costruzione della magnifica cattedrale voluta dal priore della città.

Ed è proprio la cattedrale che sarà al centro della nostra rubrica di oggi, che si sposterà anche un po’ sul versante storico-artistico.

Lo sapevate che verso la fine di quel secolo ci fu il “passaggio” che va dalla costruzione delle chiese in stile romanico a quello gotico? Io l’ho scoperto ai miei tempi proprio con questo libro, come ho scoperto tantissimi concetti di architettura che all’epoca mi furono alquanto utili nelle interrogazioni di storia dell’arte. Grazie Ken Follett. (Un po’ meno al prof d’arte)

Le chiese costruite in stile romanico presentavano una struttura che traspirava solidità sia all’interno che all’esterno e si presentavano possenti e “pesanti”. Il protagonista del romanzo però, Jack, voleva sperimentare con la nuova architettura gotica: voleva che la cattedrale volasse dritta in cielo, verso Dio, elevandosi grazie ad una struttura che si alleggeriva e permetteva alle chiese di crescere in altezza. Grazie alle numerose vetrate inoltre, si poteva ospitare molta più luce e le guglie davano all’edificio un aspetto nobile e fiero.

Un esempio di cattedrale gotica qui da noi? La cattedrale di Milano. Chi l’ha vista, capirà la magnificenze di cui parlo.

Come fare per riuscire in tutto questo?

Ad esempio, l’arco romanico a tutto sesto si trasforma in arco a sesto acuto che ne accentua lo slancio. La pesantezza che traspirava dai pilastri romanici si risolve con fasci di pilastri e anche gli archi rampanti contribuiscono al nuovo lancio verso l’alto.

In questo romanzo Ken Follett si concentra moltissimo sui termini tecnici, fa ricerche accurate e in alcuni punti ricordo che sembrava quasi di leggere un manuale di architettura ed è bello quando, attraverso la letteratura, ci diventa meno ostico e noioso un tecnicismo che solitamente solo gli appassionati del settore tendono ad approfondire.

Ho voluto virare verso questi argomenti oggi, perché siamo in prossimità della Pasqua e mi auguro, per tutti noi, di riuscire a decollare verso un futuro meno incerto e a liberarci della pesantezza dell’anno passato, così come la struttura della cattedrale di Kingsbridge, ideata da Jack, l’ha liberata dei pesanti schemi del passato, lanciandola verso il futuro.

Un abbraccio cari lettori e alla prossima!

la vostra Maria

(librinel_cassetto)

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